La tenacia sconfigge la bufera di neve alla Mezza di San Gaudenzio: Claudia Gelsomino e Massimiliano Zanaboni i primi assoluti.
Di Isabella Labonia
883 atleti hanno tagliato il traguardo sugli oltre 1000 iscritti ieri alla mezza di San Gaudenzio; molti sono proprio rimasti a letto, sentite le previsioni o constatate le condizioni meteorologiche della mattina, altri hanno dovuto abbandonare la gara, pena un vestiario troppo leggero o le condizioni fisiche non al 100%. Ma la maggior parte degli atleti giunti a Novara, nei famigerati giorni della merla, ha stretto i denti e lottato da subito contro la pioggia che, nei primi km di gara, è diventata neve e poi, lasciata la città per le strade di campagna, contro un vento gelido che sembrava aver trasformato le risaie nella steppa siberiana.
Il paragone con la Siberia era sorto spontaneo già il sabato sera quando, subito dopo aver sentito le previsioni del tempo, ho cominciato a ricevere sms dagli amici piemontesi che mi volevano mettere in guardia dal meteo, adatto più ad una gara di sci di fondo che ad una mezza. Prima di andare a letto, addirittura, mia mamma si mette ad evocare i ricordi dei soldati morti nella campagna di Russia, sempre esagerata lei, la prendevo in giro ieri sera, ma per un attimo stamattina, quando, dopo i primi km corsi in trance agonistica, ho iniziato un pochino ad avvertire il gelo nelle gambe, non mi sembrava avesse poi tanto torto. Ed è qui che la mente ha iniziato a giocare il ruolo più importante e ha salvato sia il mio tempo finale che il mio corpo assiderato, facendomi pensare che i poveri soldati che hanno lasciato la pelle in guerra in Siberia, sono stati arruolati magari anche contro la loro volontà, e hanno visto morire sia amici che nemici. Noi runners, invece, ci siamo iscritti di nostra spontanea volontà a questa mezza maratona, per cui visto che corriamo per diletto dobbiamo quanto meno dare il massimo, anche se abbiamo lottato contro neve, vento e freddo.
Per cui, in quel momento in gara, mi sono imposta, di stringere i denti e avrei voluto avere anche il fiato per incoraggiare tutti quelli che pian piano rallentavano e si lasciavano condizionare dal vento contrario al nostro senso di marcia. Dal 12° al 16° km il vento contro e la bufera di neve hanno raggiunto l’apice, proprio nel punto in cui anche il percorso diventava meno scorrevole per le curve nei campi, i due cavalcavia e l’esposizione ai 4 venti. Qui tutti ci siamo giocati la gara. Chi ha saputo reagire ha chiuso con un tempo non troppo lontano da quello preventivato a tavolino per una mezza di inizio stagione. Chi non ha trovato in se stesso la forza mentale per spronare il fisico a reagire, invece, purtroppo per lui, ha chiuso con molti minuti di ritardo. Dal 17° km a risollevare l’umore per tutti, è cominciato un lungo rettilineo alla fine del quale si stagliava imperitura e fiera la Cupola di San Gaudenzio, che nonostante l’accelerazione che sono riuscita a imporre al mio ritmo di corsa, km dopo km, sembrava sempre equidistante.
Nel momento in cui l’avevo quasi raggiunta, il percorso di gara ci ha fatto deviare per la zona stadio e poi per i quartieri residenziali, dove purtroppo la neve sulle strade e le macchine hanno disturbato non poco la nostra volata finale. Non si capisce come mai, nonostante il blocco del traffico, ci fossero così tante macchine in giro! Ma questi ultimi sforzi per tenere duro contro le avversità sono stati subito dimenticati grazie alla doccia calda che ci ha atteso dopo l’arrivo, e soprattutto agli alpini che ci hanno rifocillato offrendoci un ottimo riso e gorgonzola e la polenta, il tutto innaffiato da un bollente vin brulé per scaldare le nostre gole irritate dall’aria gelata!
Premiazioni finali iniziate con i primi tre uomini e donne donatori Avis, poi con le prime dieci donne assolute, capitanate da Claudia Gelsomino dell’Atletica Palzola, che ha volato in 1h21’27’’, seguita dalla simpaticissima astigiana Claudia Solaro del CUS Torino (1h24’18’’) e da Simona Giuliani dell’Azzurra Garbagnatese (1h28’18’’). Sesta assoluta l’aquila Valetudo Rosa Isabella Labonia (1h30’12’) che, finalmente, ricomincia a correre con tempi in mezza più vicini al suo PB e che per il sorriso con cui ha tagliato il traguardo si è guadagnata un’intervista e tanti abbracci dagli amici runners, neanche fosse arrivata prima!
Tra i dieci migliori uomini, primo assoluto il camoscio Massimiliano Zanaboni dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe che chiude con l’ottimo tempo di 1h09’53’’, seguito da Diego Abbatescianni dell’Atletica Palzola in 1h10’17’’ e dal ‘solito noto’ Pietro Colnaghi dell’A.S. Merate la Termotecnica con il tempo di 1h10’49’’.
Tra le aquile Valetudo presenti, Matteo Lorenzi chiude 42esimo assoluto con 1h22’14’’, seguito da Davide Passeri 589esimo con il tempo di 1h48’22’’. Per la Valetudo Atletica Presezzo presente Fausto Gavazzeni che chiude 29esimo assoluto in 1h20’37’’.